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Azienda Vitivinicola Falcone

L’azienda si trova a Piglio (Frosinone), nell’areale della denominazione DOCG Cesanese del Piglio. Ho scoperto questo territorio nel 2009 in maniera casuale, e iniziato la ricerca di un terreno su cui impiantare un vigneto perché colpito dalle potenzialità del Cesanese del Piglio, vitigno autoctono a bacca nera. Dopo l’acquisto del primo corpo aziendale di 1,5 ettari a Piglio in una delle zone tradizionalmente vocate alla viticoltura (zona delle “Pedecate” – pendici della montagna) nel 2011 ho eseguito lo scasso del terreno e nel 2012 ho impiantato il primo vigneto di 1 ettaro di Cesanese. Il vigneto è stato impiantato con una densità di 5.800 ceppi per ettaro, utilizzando 5 cloni di Cesanese identificati dopo una selezione dall’Istituto di Enologia di Velletri. Una porzione del vigneto è stata invece impiantata con un ceppo a bacca piccola (cosiddetto “affilano”) proveniente da una selezione massale del vivaista francese Guillame.

Nel 2014 ho deciso di impiantare una nuova superficie di circa 5000 mq con una modalità di coltivazione unica a Piglio ovvero ad Alberello. Ho impiantato una vigna ad alberello a densità di 9000 ceppi per ettaro (1.10 x 1.10 m) su un terreno adiacente al primo vigneto particolarmente ben esposto e
con scheletro sassoso. La lavorazione è complessa, non si avvale di trattrici, ma si basa sull’utilizzo della motozappa o di sole lavorazioni manuali.
Progressivamente dall’annata 2015 ho iniziato le prime vinificazioni, che tuttavia nei primi anni fino al 2016 sono servite a comprendere il potenziale del vitigno, dei differenti cru e dal 2017 il vino è stato vinificato e imbottigliato ai fini di una commercializzazione che inizia dall’anno 2020.
Dal 2015 ho iniziato, con l’ausilio di Michele Lorenzetti, a seguire i principi dell’agricoltura biodinamica.
Dal 2016 è iniziato un progressivo svezzamento dall’acciaio e dal legno con vinificazione e affinamento dei vini in anfore di terracotta. Oggi dispongo di anfore georgiane interrate, anfore prodotte all’Impruneta in Toscana, e anfore spagnole provenienti dalla zona del Torrejoncillo-Caceres.